Mario era davvero esausto, ma anche per quel giorno era andata. Quel piccolo furfante lo aveva fatto correre da una parte all’altra dello schermo per almeno sei ore di fila, a raccogliere monete tra goomba e koopa troopa. Sì, ok, qualche super fungo l’aveva preso, ma di fire flower ne aveva colti solo due e quante volte l’aveva fatto cadere nel vuoto quel buono a nulla! Si sentiva tutto indolenzito. Già, non poteva più fare quel lavoro. Riuscì a fatica a infilarsi nel tubo verde che portava alle sue stanze, rimuginando tra sé e sé. Che diavolo! Luigi non lavorava quanto lui, ne era sicuro. Prima di mettersi a letto si guardò come al solito allo specchio, all’inizio distrattamente, poi, terrorizzato, se ne accorse. Accidenti, aveva perso un pixel dei suoi magnifici baffi! Ma non solo. Non aveva più lo zigomo e anche la sua splendida tutina rossa aveva due o tre fori quadrettati. Rimase ad osservarsi per qualche minuto. Poi si rattristò e non ebbe più dubbi: stava davvero invecchiando.
Mini racconto per l’antologia di Bravi Autori (www.braviautori.it) “256 k – 256 racconti da 1024 karatteri”, raccolta di 256 racconti e poesie, selezionati da BraviAutori.it, in omaggio al retrocomputing. Con un racconto di Valerio Evangelisti.
Pensare alla vita all’interno di una realtà virtuale è stata un’ottima idea e l’immagine di Super Mario che scaturisce dal tuo racconto fa tenerezza, mi piace questo mini racconto!
Grazie Giorgia! Sono contento perché è la mia prima pubblicazione su un’antologia cartacea dedicata alla scrittura creativa! 😀
carino! impossibile non amare super mario e poi sempre detto io che Luigi valeva una sega 😛